La risposta a questa domanda è complessa perché fa riferimento al più vasto argomento di cosa sia e come funzioni una società di gestione del diritto d’autore. Soundreef è infatti la più giovane di queste ultime, e si è inserita sul mercato in un momento in cui era necessario apportare un cambiamento. Abbiamo parlato con Davide d’Atri, fondatore e Amministratore Delegato di Soundreef, per capire meglio quali siano i servizi offerti da una società di gestione del diritto d’autore e come Soundreef stia innovando il settore.
Quando si parla dei diritti d’autore in ambito musicale, il presupposto base è molto semplice: ogni volta che una canzone viene riprodotta, indipendentemente da dove questo avvenga, gli autori di testo e musica devono ricevere un compenso - una royalty - per l’uso del loro lavoro creativo. Ma “ogni volta” si traduce normalmente in un percorso intricato e complesso per ogni traccia, che passa attraverso una miriade di utilizzatori: radio, televisioni e piattaforme di streaming ma anche organizzatori di eventi, teatri e cinema. Le collecting society si occupano quindi di riscuotere in maniera tecnologica i compensi dovuti ai titolari dei brani da chiunque li usi.
Soundreef nasce per innovare il modo in cui questa attività viene eseguita nella pratica e renderla il più tecnologicamente avanzata - e quindi veloce e dettagliata - possibile. Questo obiettivo di crescita è rintracciabile in tutti i servizi offerti: su YouTube, Soundreef rendiconta le utilizzazioni dei brani, e quindi i compensi, mese per mese, contro tempistiche che arrivano fino a 12-18 mesi nel tradizionale. Lo stesso si può dire per le piattaforme di streaming, dove l’attuale tempistica di sei mesi verrà progressivamente accorciata.
Nell’ambito dell’evento live, la rendicontazione compare sull’account dell’autore entro sette giorni, mentre nel tradizionale l’attesa di questo dato e dei relativi compensi può arrivare fino a 12 mesi. Su radio e televisioni, l’innovazione scavalca anche i confini del nostro Paese: sul singolo account compariranno tutti i passaggi di un brano anche in stazioni radiofoniche e televisive fuori dall’Italia, nei maggiori Paesi occidentali.
Scopri come funziona la rendicontazione dei brani su YouTube qui:
La velocità con cui i dati vengono riportati e le royalties pagate rappresenta sicuramente un punto di forza la cui natura è fondamentale per la definizione di cosa sia Soundreef e come funzioni. Ma la profondità di dettaglio la segue a brevissima distanza ed è uno dei motivi principali per cui nell’ultimo periodo molti autori ed editori, anche nella scena urban italiana, hanno scelto Soundreef: conoscendo i minimi particolari dei passaggi dei singoli brani nel proprio account, così come fosse un conto in banca, chi detiene il diritto del brano può farsi un’idea più chiara di come stia andando il brano, da quali utilizzatori stiano arrivando più soldi e in generale può costruire una panoramica più precisa della propria carriera.
Quindi la missione di Soundreef trascende la continua evoluzione dell’obiettivo tecnologico e punta anche a svecchiare un atteggiamento datato dell’industria, per cui l’informazione sui diritti d’autore non è mai stata davvero considerata competenza degli autori stessi. Le conseguenze positive di questo approccio innovativo sono due, ed entrambe significative: allo stesso tempo si collabora a rendere autori ed editori più consapevoli delle specifiche tecniche dei loro diritti ma si inizia anche ad influenzare un vero rinnovo dell’approccio culturale dell’industria al settore.