Interviste

Rose Villain, mezzo angelo, mezzo diavolo. L'intervista.

Un aspetto da angelo ed un immaginario dark. Questo è Rose Villain.

Articolo di
Ilaria De Battista
on
23
-
05
-
2020

Un aspetto angelico che contrasta con un immaginario dark, una voce delicata che si sprigiona su pezzi cupi, una giovane ragazza che ha alle spalle un importante vissuto. Questa è Rose Villain e, per chi ancora non la conoscesse, lascio alla nostra chiacchierata il filo da tessere per ricamare la trama del suo personalissimo percorso.

Nata a Milano, si trasferisce a Los Angeles, poi si muove a New York. Il motivo di questi spostamenti? Quello di inseguire il suo sogno per la musica, un sogno a cui ha voluto dare delle basi solide, studiando canto, ballo e recitazione, alternando lezioni di rock al Conservatorio a quelle di musical, perfezionando così la lingua inglese con la quale dà avvio al suo progetto musicale.

Dunque, ho voluto domandare a lei che divide la sua vita tra questi  luoghi, quali fossero le differenze tra lo scenario americano e quello italiano per un artista che vuole emergere e in che cosa l’Italia dovesse cambiare. “In America ho visto una competizione altissima, c’è tantissimo talento e moltissima gente che dà tutta se stessa per emergere. In particolare a New York c’è un livello di ambizione  altissimo. Per stare qui devi tirar fuori qualcosa di davvero particolare e questo è positivo per un artista. Qui, inoltre, c’è una grande apertura e spazio per tutti i generi.

Se avessi un gruppo che canta fiammingo e fa ska avrei comunque un mio spazio e un mio pubblico” dice ridendo. “Ovviamente la competizione è altissima e, di conseguenza, è più difficile emergere”. E sull’Italia mi rivela: “le cose stanno cambiando, soprattutto nell’urban ci sono molti artisti che fanno cose originali e che vengono apprezzati, però c’è un forte attaccamento alla tradizione e la cosa troppo particolare spesso viene penalizzata. Questo mi spiace perché c’è tanto talento anche in Italia, ma il pubblico non è ancora abituato al pop moderno. Se ci fosse un personaggio come Billie Eilish in Italia sarebbe meno capita, mentre le cose più “facili”e che passano spesso in radio sono tenute più in considerazione”.


Non tutti sanno che Rose Villain è l’unica artista italiana ad aver firmato con Republic Records, casa discografica eletta da Billboard la numero uno, nel cui roaster vanta artisti come Post Malone, Drake, The Weekend e Ariana Grande. La casa discografica cercò di “snaturarla”, volendola rendere un’artista pop per “ragazzine” e spingendola così ad abbandonare. Oggi, però, con l’etichetta Machete è riuscita finalmente a trovare la propria dimensione e quindi le domando: “in che modo ti stanno seguendo nel tuo percorso?” “Mi sono sempre trovata benissimo con i ragazzi di Machete, sono molto ribelli ed è una caratteristica che ho anche io. Slait è il direttore artistico e mi lascia libertà totale. Sono tutti giovani e sanno che bisogna seguire la propria arte e ciò che ci si sente”.

“And I look like an angel, but I don’t have a soul, singing with the devil” così canta Rose nel ritornello di “Don Medellin” dicendo di danzare con il diavolo sorseggiando gin e veleno. La voce che impreziosisce il famosissimo pezzo di Salmo, infatti, è proprio la sua. Curiosa di sapere perché non avesse proseguito su questa linea nel rap game le domando: “come si è evoluta la tua carriera dopo questa esperienza?” “Quando è uscita “Don Medellin” stavo firmando per Republic negli USA. Quando uscì “Get the fuck out of my pool” per Machete in Italia e Universal Germania mi contattò l’etichetta americana, non è stato dopo il pezzo con Salmo”, chiarisce. “Quindi, scrivendo già in inglese, mi hanno chiesto di proseguire con il progetto tutto in questa lingua e mi sembrava la cosa più naturale da fare”.

“E c’è qualcosa che cambieresti nella tua carriera fino ad ora?” “Ogni esperienza mi è servita a imparare come funziona il mondo della musica, ogni “porta in faccia” e ogni cosa positiva mi ha reso l’artista che sono oggi e le mie canzoni si sono evolute grazie a quello che è successo. Se potessi tornare indietro, però, starei meno attaccata alla figura della label e farei più di testa mia. Ad esempio, nell’esperienza con Republic sarei dovuta essere più categorica e dire no dall’inizio, invece ci ho messo due anni e ho perso del tempo”.

Ciò che più mi ha colpita di questa artista è il fatto di avere un’identità inconfondibile e credo sia qualcosa di difficile in uno scenario in cui si tende spesso più all’imitazione che alla ricerca di una via personale. E’ più facile indossare un “vestito” che va di moda, cercando di puntare su ciò che va in quel momento piuttosto che realizzarne uno su misura. In questo Rose è riuscita alla perfezione, creandosi un immaginario che la contraddistingue e trovando la “veste” cucita solo per lei. Dunque le chiedo: “quali sono le tue fonti di ispirazione?” E così mi risponde: “Passo metà delle mie giornate a fare musica e l’altra a guardare film, serie e a leggere. Fin da piccola sono sempre stata attratta dal thriller, dai registi come Fincher, Nolan, Tarantino. Anche i miei cugini più grandi, essendo appassionati di horror e thriller, mi hanno fatta crescere con questo genere. Forse è per questo che sono attratta dal dark e dal macabro. Adesso ho trovato la chiave per unire questa mia passione con la musica. Ci tengo tantissimo ai video che accompagnano i miei brani, li curo in tutti i dettagli. Dietro a ogni canzone c’è della “follia”: io e il mio producer Sixpm passiamo settimane per rendere perfetti i mix e i master.”

“Dato che lo hai citato, ne approfitto per chiederti com’è lavorare con un producer che è anche il tuo fidanzato e come avviene il processo creativo per i tuoi pezzi”. “Da un lato è bellissimo: condividiamo gioie e dolori, successi e insuccessi, ci capiamo a 360° e a volte non c’è nemmeno bisogno di parlare. Viviamo e vogliamo le stesse identiche cose, è una cosa stupenda. Vogliamo dare il massimo l’uno per l’altra e ci vogliono anni per trovare una sintonia e una sinergia così nella scrittura. Mi vengono le “farfalle allo stomaco” quando escono canzoni belle. Dall’altro, pretendendo reciprocamente il massimo, se non lo facciamo ci “bastoniamo” e siamo molto critici.

Sappiamo il nostro potenziale e ci “massacriamo” fin quando non lo abbiamo ottenuto”. E aggiunge sul processo creativo: “ogni volta è diverso: a volte lui inizia a produrre, mi si apre un mondo e comincio a scrivere; altre volte, invece, avviene uno scambio di immagini.”
Se volete respirare un po’ di quell’atmosfera oscura e misteriosa che caratterizza Rose dovete ascoltare il nuovo brano “Il diavolo piange” e guardare il video che lo accompagna, provando a dare la vostra lettura e interpretazione. “La canzone parla del nostro rapporto che è molto passionale. Noi stiamo insieme la maggior parte del tempo e, quando non è così, ci manchiamo in maniera molto forte. Il pezzo è nato dopo una piccola discussione: lui si è chiuso in studio, ha iniziato con il sintetizzatore le prime note, io ho aperto la porta, mi sono seduta e con carta e penna ho scritto il testo. E’ stato molto naturale.”

E per quanto riguarda il video specifica: “ho voluto lasciare il finale aperto all’interpretazione di chi lo guarda. Io l’ho pensata così: sono all’inferno con il diavolo, poi io fuggo, lui piange e il mio modo di scappare rappresenta la fuga dai miei demoni buttandomi giù. Il buttarsi giù potrebbe, però, riaprire il “loop” e quindi potrei tornare all’Inferno. Il significato è: non puoi scappare dal male che hai passato. Il dettaglio di me alla fine con le corna può anche significare che i demoni trascorsi non ti lasciano mai e diventano parte di te.”
“Cambiando discorso. Dal tuo profilo social si può notare che tra le tue passioni ci sia quella di viaggiare: quali sono stati i luoghi che ti hanno stimolata a livello musicale e quelli in cui ti piace andare per trovare nuove idee?” “Mi piace andare in posti in cui non sono mai stata, ciò che stimola la mia creatività è scoprire cose che non conosco. Cerco di andare in posti sconosciuti e meno turistici possibile. Mi piace stare nella natura, il mare, in particolare i posti tropicali mi danno una forte connessione. Sogno di andare in Amazzonia e alle Galapagos.” E conclude: “l’anno scorso, per il mio compleanno, sono stata a Tokyo. Ho una grandissima passione per la cultura giapponese, per i manga, il cibo, i samurai e mi ha aperto un mondo.”

Interessata a sapere il parere di un’artista che ha contatti anche oltreoceano, le domando: “cosa pensi della scena rap italiana e, in particolare di quella femminile?” E lei mi svela:  “sono cresciuta ascoltando i Club Dogo e sono super fan di Salmo, Gue e Marra: amo come scrivono e sono grandi artisti. Mi piace molto tha Supreme, è un talento “crudo” con un grande potenziale. Anche in Italia, inoltre, artisti come Rosa Chemical stanno portando qualcosa di alternative: serve un po’ di stranezza! Anche per quanto riguarda le ragazze stanno cominciando ad uscire, sono molto contenta, basta con questi maschi!”, dice ridendo. Madame è molto brava, è un bel personaggio, ha qualcosa di speciale e mi piacerebbe collaborare con lei”. E sulle collaborazioni aggiunge: “mi piacerebbe collaborare anche con Achille Lauro. Anche io ho una vena rock ed è il genere che ascolto di più, soprattutto quello anni ’80 e ’90. L’importante è collaborare con qualcuno che abbia una grande vena artistica, che si sappia spingere oltre e che faccia qualcosa di particolare.”

“Dopo il pezzo che è appena uscito, a cosa stai lavorando e dove vedi il tuo futuro musicale?” “Adesso mi voglio concentrare sul mio progetto italiano, abbiamo scritto tante canzoni e voglio far uscire tutto. Se ci sarà una spinta, non voglio sprecare il fatto che la mia seconda lingua sia l’inglese e quindi vorrei arrivare a più persone possibile continuando a scrivere in inglese. Noi siamo prontissimi!”
Una cantante che divide la sua vita tra Milano e New York. Un’artista che trascorre le sue giornate in studio insieme al suo compagno di vita e di musica Sixpm, che cresce nel suo percorso supportata dalla Machete, che appare sulle riviste di moda più famose come Vogue o Clash e che alimenta la sua creatività con le pellicole di Kubrick e Tarantino. Questo e molto altro è Rose Villain e a noi non resta che attendere le prossime immagini che comporranno il film della sua carriera, tra un ballo con i nostri demoni e un invito a un suo Funeral Party.

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Autore:
Ilaria De Battista

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