Interviste

Nel meraviglioso mondo di CoCo il tempo si ferma. L'intervista.

È difficile scegliere le parole o trovare una metafora per descrivere ciò che accade quando si ascolta un brano di CoCo. È come se riuscisse a trasportarti nel suo mondo, anzi è come se lui riuscisse a descrivere esattamente il tuo mondo.

Articolo di
Ilaria De Battista
on
17
-
04
-
2020


C’è un brano di CoCo intitolato “Colpisci” nel quale viene detto: “ci allontaniamo mentre ci stringiamo forte”. Questa frase mi fa pensare al momento che stiamo vivendo, un periodo in cui ogni contatto è negato, ma in cui si cerca di tenere viva la speranza di poter presto ritornare a stringerci. Questa frase rimanda, a parer mio, anche all’essenza stessa della musica di CoCo. La sua voce, anche semplicemente ascoltata nell’intimità della nostra camera o mentre guardiamo fuori dal finestrino della macchina, si lega in modo indissolubile ai momenti significativi della nostra vita e, anche se da lontano, ci uniamo e ci stringiamo alle sue parole.

Ho avuto il piacere e la fortuna di poter entrare per un po’ nel suo mondo.

“Hai intitolato il tuo disco precedente “Acquario”, riferendoti a uno stato d’animo di casa\prigione che hai vissuto. Un acquario è una dimora artificiale che tiene in vita i pesci, lontani dalla loro vera casa, il mare. Con la situazione che stiamo vivendo oggi, ti senti ancora più prigioniero? Riesci a scrivere o non hai più stimoli?”

“Ho provato a scrivere le prime due settimane e ci sono riuscito, ma da ormai tre settimane ho il deserto in testa. Ma ti dico la verità, egoisticamente, da un lato, questa situazione mi sta piacendo. Siamo tutti fermi, non sono l’unico fermo, sto ragionando tanto e non sento pressioni dal punto di vista musicale”. E mi ha rivelato: “sono un solitario, mi piace stare da solo ed è un’eterna lotta con me stesso”.

“Hai detto che uno dei tuoi rimpianti in “Acquario” consiste nel non essere riuscito a mettere te stesso al cento per cento: stai lavorando a un nuovo disco? Stai riuscendo a descrivere ogni tuo stato d’animo nel tuo progetto futuro?”

Sto lavorando a un Ep e a un disco, ma a causa di questa situazione è tutto fermo. Sto lavorando proprio a questo: a far uscire tutte le mie sfumature. Voglio riuscire a liberarmi completamente, senza pormi alcun tipo di problema. Voglio dire tutto quello che penso, senza preoccuparmene. Voglio essere me stesso. Il mio obiettivo è e sarà quello.”

CoCo ha sempre ringraziato il suo pubblico, definendolo la “spinta costante” verso il salto che ha compiuto e che sta compiendo. Purtroppo il suo primo tour che lo avrebbe portato a “ricaricarsi” di nuova forza per salire ancora più in alto si è dovuto interrompere. Gli ho dunque chiesto: “come hai vissuto le date che sei riuscito a fare? Come vivi l’esperienza del live?”

Era il primo tour tutto mio. Ho fatto alcune serate nelle discoteche e sono stato ospite da Luchè, da Mecna e da altri amici, ma questo era il mio primo concerto vero e proprio. I due sold out a Napoli sono stati qualcosa di unico, indimenticabile e che aspettavo da tanto. Fortunatamente sono riuscito a fare queste date e quella a Roma, mentre Milano e Bologna si spera di poterle recuperare.

In “Vorrei”, CoCo canta: “odio quando dicono che merito di più, come se ciò che faccio non sia mai abbastanza, come se quello che ottengo poi valga di più, quello che ho da darvi non abbia importanza”. Molti, infatti, hanno ritenuto che “Acquario” non abbia ricevuto la giusta attenzione e il giusto riconoscimento. Di conseguenza, gli ho domandato come lo facesse sentire questo e se fosse d’accordo. “Sicuramente non ha fatto i numeri di altri prodotti, ma era il mio primo vero disco e sono felice di questo inizio. Ho una fanbase molto forte, che mi segue sempre e che mi ha portato a fare due sold out a Napoli. Per altri artisti che hanno streaming o numeri sui social maggiori queste cose spesso non accadono. Questa è una grande soddisfazione e gratificazione per me. Credo che i concerti siano la “prova del nove” e, se sono andati così bene, vuol dire che sono cresciuto e sono destinato a farlo.”

Ascolta ora: “Bugie diverse” di CoCo

E sull’importanza di crescere in modo graduale mi ha rivelato: “mi piace avere un percorso in cui cammino lentamente, in cui cresco in modo progressivo. Luchè è l’emblema di questo. E’ riuscito ad arrivare dov’è dopo quattro dischi. Io ero con lui fin dall’inizio e siamo passati da suonare davanti a trenta persone, a cento, a trecento fino ad avere un pubblico di migliaia di spettatori. Se c’è una forte voglia di comunicare e un’identità le cose arrivano: è solo una questione di tempo.

E ha concluso il discorso dicendomi: “sono fiducioso perché sto facendo quello che ho sempre fatto e continuerò a fare solo quello che mi piace e che mi si addice. Non proverò mai a fare quello che non mi rappresenta. Lo stesso ha fatto Luchè: ha sempre fatto quello che ha voluto, senza seguire la moda del momento. Per me questo è stato di grande insegnamento.

Ascolta ora: “Lasciarsi andare” di CoCo feat. Luchè

Tra le ultime uscite, Coco ha realizzato una collaborazione insieme a Tropico, con il brano “Contro”. “Il pezzo è nato in maniera molto spontanea. Io e Davide Petrella (Tropico) siamo molto amici e abbiamo lavorato insieme tante volte. Frequentiamo lo stesso studio e abbiamo lo stesso produttore. Mi fece sentire questo pezzo, mi piacque e mi disse: “ti va di scriverlo insieme?” e io: “facciamolo!”

“Inoltre, nel brano dici: “dicono di me che non cambio mai”: dopo tutti i risultati raggiunti, sei riuscito a lasciarti alle spalle quella condizione di perenne insoddisfatto che ti ha sempre accompagnato?” “Io sarò un eterno insoddisfatto per sempre e penso che non cambierò mai” dice ridendo. “Mi sfido sempre, lo faccio in tutto, non solo nella musica. Non lo faccio, però, in maniera negativa. Io non sono una persona negativa come spesso appare, chi mi conosce lo sa. Sono una persona molto critica: analizzo me e tutto ciò che mi circonda e riesco sempre a trovare qualcosa che non va, anche quando va tutto bene.” E ha aggiunto: “io e Luca ne parliamo spesso, ma questa è anche una cosa che ci sprona a fare sempre meglio. Non rincorriamo la perfezione perché essa non esiste, ma cerchiamo sempre di migliorare.

Ascolta ora: “Contro” di TROPICO feat. CoCo

“Rimanendo in tema di collaborazioni, un sodalizio che va avanti da molto tempo e si rivela sempre vincente è quello con Mecna: cosa credi lo renda così speciale? Ti piacerebbe realizzare un disco con lui?” “Mi piacerebbe. Tra me e Corrado c’è un feeling sia personale che lavorativo. Siamo molto simili su tante cose, abbiamo lo stesso modo di approcciare alla musica e alle persone e ci troviamo spesso a disagio in certi ambienti”.

Ascolta ora: “Se mi perdo altrove” di CoCo feat. Ernia, Mecna

È difficile scegliere le parole o trovare una metafora per descrivere ciò che accade quando si ascolta un brano di CoCo. È come se riuscisse a trasportarti nel suo mondo, anzi è come se lui riuscisse a descrivere esattamente il tuo mondo.  E nella tua testa non resta che pensare: “è proprio quello che è successo anche a me, ma detto con termini veri, delicati e diretti allo stesso tempo”.

Il nuovo brano “Che ore sono” ne è un ulteriore esempio. “Tutti mi dicono che riesco a instaurare una sorta di empatia con i miei ascoltatori, non so perché questo accada. Negli ultimi anni ho iniziato a scrivere le cose per come le vedo e come le sento dentro di me, abbandonando la complessità che prima mi caratterizzava. Ci sono stati d’animo che devono “arrivare” con una sola parola e io, in questo, sono diventato molto diretto”. E sul brano mi ha raccontato: “per me è molto importante la produzione. Mi sono fatto trascinare ed emozionare dalla base. Lasciandomi trasportare dalle melodie è nato il pezzo.

“Ultima domanda: nel freestyle “Mio” dici: “per me, soltanto se lasci qualcosa rimani per sempre”: cosa pensi di aver lasciato per ora e cosa ti piacerebbe lasciare in futuro?” “Voglio lasciare qualcosa di concreto, delle emozioni concrete, qualcosa che faccia sì che le persone si leghino realmente a me. Voglio che quando qualcuno venga al mio concerto o ascolti il mio disco, lo faccia perché ne ha davvero bisogno. Voglio lasciare qualcosa nel tempo che, anche quando verrà ascoltato fra anni, ti faccia rifugiare in esso. Questa è la forza della vera Musica: lasciare un’emozione che duri per sempre, che vada oltre il tempo.

CoCo in un suo brano canta: “non mi soddisfa di aver partecipato, voglio restare qui fino all’ultimo applauso”. Dunque continuiamo a farci emozionare dalla sua musica, continuiamo a immedesimarci nelle sue storie, continuiamo a perderci nella sua voce, continuiamo a seguire un artista capace di un’emotività rara, perché, come dice lui: “lo faccio per i miei fratelli e per chi è qui con me, per chi mi ferma e mi dice “CoCo non smettere”. Ed è quello che, alla fine dell’intervista, gli avrei voluto dire anche io.

Ascolta ”Che ore sono”

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Autore:
Ilaria De Battista

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