Estero

I tempi stanno cambiando

Il rap e la musica di Bill Withers sono strettamente connessi perché hanno letteralmente la stessa radice.

Articolo di
Paola Zukar
on
13
-
04
-
2020

E quando pensi che non potrebbe andare peggio di così, muore Bill Withers.

Fortunati quelli che non lo conoscono e che per questo non si dispiaceranno, ma Bill Withers per me è il cantautore più grande della storia della musica, semplicemente perché è quello che mi commuove sempre, ogni volta che lo ascolto. É morto a 81 anni una settimana fa, non per il coronavirus, ma per complicazioni cardiache, e quando è arrivato al successo, negli anni ’70, il mondo era molto più bello perché era molto più semplice.

Cosa rendesse belli quegli anni di violenza postbellica, di rovesciamenti sociali, di ignoranza spontanea e di povertà generalizzata alla fine era incredibilmente tutto quello che ho appena elencato. E non è solo questione di nostalgia, perché basta ascoltare la musica degli anni ’70 per essere testimoni di una rabbia fiera, una felicità palpabile, un amore in cui credere. Tutto questo niente non aveva ancora dilagato. Anche se in realtà, all’epoca, volevamo tutti un po’ di quel niente di cui racconta oggi Marra e adesso che ce l’abbiamo, sembra che siamo profondamente tristi, intrisi di una tristezza che ci vergogniamo a riconoscere… Marra dice tutto questo nella sua canzone meglio di me e dovreste credergli.

Meno male che siamo tutti molto impegnati sui social e meno male che la depressione torna a farci capire che in realtà siamo tanto tristi e vuoti e soli, tutti spaventati che ci portino via un po’ di quel nulla che stringiamo forte e che chiudiamo in cassaforte.

E quando pensi che non potrebbe andare peggio di così, arriva il coronavirus in direttissima dalla Cina e ci mette soltanto 15 ore a contagiare il mondo intero. Tornando a Bill Withers… Bill era un cantautore campagnolo, balbuziente, autodidatta, grezzo e al tempo stesso estremamente raffinato. È stato campionato migliaia di volte dal rap, da Dr. Dre a Kendrick Lamar.

Qui il campione è preso da ”Use me”

Quando canta le sue canzoni e suona la sua chitarra, mette in sospensione tutti i tuoi problemi ed entri subito nel mondo che Bill ha costruito per te. La sua voce seria e profonda è così sicura che ti ipnotizza mentre ti racconta le sue semplici verità esistenziali sull’amore, la guerra, la povertà, le mani di sua nonna, il tradimento, l’amicizia… Ecco, la sua musica era piena di queste cose spirituali e umane, che vivevano nel nostro quotidiano e che adesso sono state polverizzate e ricodificate per finzione o per figura nella musica attuale.

Oggi si parla più che altro di like, di social, di collane, di problemi non-problemi, di “bella vita”, di snitch, bitch e di gang. Non è un giudizio in negativo, è un dato di fatto. Ce l’abbiamo fatta ad essere nel Black Mirror. Ma almeno fossimo contenti… Vecchi e giovani, boomer e zeta, tutti un bel po’ presi male, pieni di preoccupazioni, paure, ansie e cose.

Il rap e la musica di Bill Withers sono strettamente connessi, non solo perché è stata supercampionata dai producer, ma anche perché hanno proprio la stessa radice; il tratto spontaneo, sincero, immediato, forte e apparentemente semplice per struttura e linguaggio, le rendono simili anche se distanti. I rapper che hanno campionato e reso omaggio a Bill vanno da Kendrick Lamar a Chance The Rapper, da DMX a LL Cool J e cento altri ancora.

Mia nonna era come la nonna di Bill Withers e spero come la vostra, se siete stati molto fortunati: la canzone dedicata a sua nonna, era ‘‘Grandma’s Hands”. Sono molto legata a questa canzone perché descrive con delle piccole irrilevanti istantanee un mondo di amore senza fine. E anche se non l’aveste mai vissuto, ascoltando le sue parole, potreste ben comprendere cos’è l’amore ideale, incondizionato e disinteressato di una nonna a un nipotino.

Ma chi ha tempo oggi di emozionarsi per una canzone come ”Grandma’s Hands” sinceramente? Anzi oggi non c’è proprio più tempo in assoluto. FOMO. Fear of missing out: mentre stai mangiando una torta al cioccolato, il tuo amico è a Gardaland, mentre tu metti la t-shirt Gucci, la tua amica ha le Balenciaga.

Qualunque cosa tu faccia, hai sempre l’impressione che ti stai perdendo qualcosa di più importante, di meglio, di più. Sei qui ora, ma vorresti già essere là tra un secondo.

Io comunque vi invito a cercare il testo di ”Grandma’s Hands” tradotto e anche se la redemption di questo articolo sarà dell’1% (ovvero l’1% andrà ad ascoltarsi Grandma’s Hands su Spotify/Apple Music), avrò fermato il tempo per un attimo e per qualcuno. Ed è una sensazione bellissima quando il tempo si ferma perché la tua attenzione è stata attirata da qualcosa che reputi importante. Oppure non siete nemmeno arrivati a finire di leggere questo articolo?

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Autore:
Paola Zukar
Paola Zukar è uno delle figure chiave del rap italiano. Manager dei colossi che hanno fatto il genere in Italia, è anche fondatrice di TRX Radio.

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