Interviste

Gli Psicologi ci stanno facendo le domande giuste

L'intervista agli Psicologi.

Articolo di
Ilaria De Battista
on
23
-
06
-
2020

“Nomen omen” dicevano i latini, ovvero il destino è nel nome.

Forse un po’ lo è stato per gli Psicologi, duo formato da Drast e Kaneki: il nome del gruppo, infatti, non è stato scelto da loro, ma è stato proprio il nome a scegliere loro, quasi per caso.

Fin dai primi brani pubblicati su Youtube, sono riusciti ad essere davvero come una sorta di psicologi per gli ascoltatori, colpendo la nostra attenzione in maniera naturale e spontanea.

Nella loro atmosfera ci siamo persi, nelle loro storie ci siamo ritrovati, nei dettagli descritti ci siamo rispecchiati e grazie alla loro musica molti, per citare un loro brano, sono riusciti a dire: “sto bene finalmente”.

Ascolta: "STO BENE"

E così, dopo gli EP “2001” e “1002” che li hanno fatti conoscere e apprezzare per il loro particolarissimo mood e alcune collaborazioni, è uscito “Millennium Bug”, primo disco ufficiale.

Un album ricco di storie, che narra la loro vita nelle varie sfaccettature, con testi da ascoltare con calma, magari ad occhi chiusi, per poter fare quelle storie anche un po’ nostre. Li ho intervistati per parlarne e, questa volta, a differenza di quanto si fa dallo psicologo, ho fatto io le domande.

“Chi erano Drast e Kaneki prima di diventare gli Psicologi?” domando per iniziare. “Due ragazzi un po’ persi nel mondo, che provavano a capire cosa voler fare”, mi risponde Drast. “Due ragazzi anche un po’ fulminati e incasinati”, aggiunge ridendo Kaneki, “non sapevamo cosa sarebbe potuto accadere nel futuro, avevamo anche abbastanza paura”.

“Come è nata la vostra collaborazione e come avviene il processo creativo dei vostri brani?”

“Siamo molto simili nel metodo di lavoro. Alessio è più istintivo, scrive più di getto, ma in generale siamo molto rapidi e quando c’è un’idea che piace a tutti e due i pezzi nascono subito. Ci scambiamo testi, provini e strumentali oppure ci incontriamo e facciamo nascere qualcosa insieme. Invece, quando si tratta di pezzi più personali e più delicati, ci mettiamo le cuffiette e ognuno scrive sul suo cellulare.”

Fin da subito il duo ha ottenuto un fortissimo riscontro e anche l’etichetta Bomba Dischi li ha voluti con sé. Quindi, domando il motivo, secondo loro, di questo grande successo. “La spontaneità e il fatto che sono tutti racconti della nostra vita, senza filtri e veri, sono cose che ci appartengono e nelle quali le persone si possono rivedere. Mentre gli altri si impegnavano a capire quale fosse il personaggio che potesse attrarre, noi abbiamo capito che il miglior personaggio è quello dei ragazzi”, risponde Drast.

Uno dei punti di forza degli Psicologi è sicuramente la scrittura, i loro testi sono come pagine del loro diario personale. Ho domandato loro quali fossero le fonti da cui attingono e si lasciano ispirare.

“Traiamo molto dalle nostre esperienze, dalle nostre città, dalle persone che frequentiamo. In questo disco, in particolare, c’è poca retorica e ci sono molte storie”, risponde Drast.

“Raccontiamo noi stessi, ad esempio “Tutto ok” è un brano molto personale che parla delle nostre amicizie. In questo album non c’è solo la componente dell’amore, ma le nostre storie in tutto e per tutto. Oppure “Per me sei” non significa semplicemente “tu sei bellissima”, ma nel pezzo abbiamo cercato di sviscerarci e di “cacciare fuori” tutto ciò di cui volevamo parlare”, dice Kaneki.

Ascolta qui "Tutto ok" degli Psicologi:

Spesso, quando arriva il successo o un’etichetta e la musica si tramuta da passione anche in un vero e proprio lavoro, può accadere che si perda quell’autenticità e spontaneità tipica degli inizi.

Questo non è accaduto per gli Psicologi e con “Millennium Bug” sono riusciti a conservare l’immediatezza e la naturalezza che li contraddistingue. Ho chiesto loro quali fossero le evoluzioni rispetto ai lavori precedenti. “Ci sono state molte evoluzioni e siamo arrivati con molta più esperienza.

Nei primi EP, a livello di scrittura, eravamo ancora un po’ acerbi, era come se ci sfogassimo per la prima volta. Abbiamo raggiunto una maggior maturità nel parlare di determinati argomenti.

Inoltre è un disco più suonato e strutturato a livello di basi. “1002” è stata una via di mezzo per poi arrivare a questo disco”, risponde Kaneki. E sul significato del titolo Drast aggiunge: “noi siamo figli di un bug che in realtà non esiste, che è nella testa degli adulti.

È come nel millennium bug, quando i computer a mezzanotte sarebbero dovuti esplodere, ma poi non successe nulla. E’ un titolo molto aperto, ci piaceva l’immaginario legato ad esso, qualcosa che avrebbe dovuto cambiare tutto, ma poi non successe nulla, mentre tutto il mondo aveva paura. E’ un po’ come il futuro.”

In un brano gli Psicologi cantano: “Mi hanno detto che le persone migliori rimangono da sole, che non posso più fare sempre come mi pare, che il problema in Italia è la mia generazione” e proprio a questa generazione loro si rivolgono e la loro musica riesce in qualche modo ad essere come una “terapia”.

“Noi non ci sentiamo “psicologi”, ma grazie a quello che raccontiamo riusciamo a non far sentir sole le persone, senza imporre niente nei testi”, risponde Kaneki. “E’ divertente il fatto che noi non abbiamo scelto il nostro nome però che, alla fine, ci rispecchia. “Psicologi” era semplicemente il nome del nostro primo singolo, “Psicologi\Diploma” , noi non avevamo un nome e tutti pensarono che ci chiamassimo così.

Questa cosa ci ha segnati molto, ci siamo ritrovati in questa definizione nel tempo”, conclude Drast.

Ascolta: "GENERAZIONE"

“E a cosa si deve il vostro mood, malinconico e a tratti venato da una sorta di pessimismo?”

“Quando siamo tristi scriviamo canzoni tristi, quando siamo usciti con pezzi non “depressi” la gente ci chiedeva quando saremmo tornati a fare brani “tristi”, ma per fortuna non facciamo solo pezzi così, altrimenti ci saremmo dovuti “uccidere”!" Risponde ridendo Drast e conclude: “Il disco, poi, è stato concepito in un periodo di “sbattimento” ed è stato completato in quarantena, periodo non facile, questo ha sicuramente contribuito.”

“Un brano che mi ha molto colpita è “Fantasma” sia per il testo che per le sonorità: quali sono i vostri “fantasmi” e come li affrontate?”

“E’ un brano che è nato in un modo ed è stato terminato in un altro: all’inizio, dopo aver scritto il ritornello, volevo scrivere una strofa d’amore, però poi ha fatto nascere dentro di me delle nuove sensazioni e ho preferito parlare di una storia di amicizia, di un gruppo che non vedevo da molto tempo e con il quale fortunatamente mi sono rivisto dopo anni”, dice Drast.

“I nostri fantasmi sono comuni a quelli di tante persone, sono gli amici e le occasioni perse, sono le persone che se ne sono andate, sono gli sbagli commessi.  Bisogna riuscire ad accettare che le cose sono andate in un determinato modo. Bisogna guardare i fantasmi in faccia e dire “basta”. Non è stato facile scrivere questo pezzo.”

“Insieme a Tredici Pietro avete realizzato “Vestiti d’odio” e anche nel nuovo album lo avete voluto in “Funerale”: come riuscite a “incastrare” così bene le vostre personalità e scrittura?”

“Siamo molto amici, ci siamo “presi” prima a livello personale e poi abbiamo iniziato a fare musica insieme e ci viene naturale. Sono flussi di coscienza che lavorano insieme. Quando non si tratta di una semplice collaborazione basata solo su rispetto artistico, ma c’è anche un legame di amicizia diventa tutto più facile. E’ nato un bel rapporto con i Tredici, Mr Monkey, Lil Busso”, risponde Kaneki.

Ascolta "Vestiti D'odio" di Tredici Pietro feat. Psicologi:

La componente d’amore è presente anche in questo album, un esempio, per restare in tema di collaborazioni, è “FCK U”, realizzato con Madame.

A tal proposito Drast mi racconta: “Parliamo di un amore finito. È una canzone che mi sarebbe servita  in alcuni momenti della mia vita. Alla fine di una relazione c’è sempre quell’amico che ti dice “basta fratè, mandala a fare in culo, usciamo!”

Questa canzone cerca di essere un po’ quell’amico, un compagno fedele per quando non ce la fai e ti ricorda che devi divertirti.

Lavorare con Madame è stato bello perché lei si rivedeva nel pezzo, è subito entrata nel mood, è una grande artista e la rispettiamo molto. In questo album ci sono meno pezzi propriamente d’amore, avevamo già scritto tanto su di esso e non ci va di forzarci.

Infatti, di molto pezzi, ad esempio, scrivo il ritornello o una strofa e Alessio ci scrive sopra dopo mesi perché non era nel mood adatto”.

Kaneki concorda: “Ci ho messo tantissimo a scrivere su “Spensieratezza”: non riesco a inventarmi le cose, devo sentirle sulla mia pelle o mi deve tornare quella particolare malinconia di una storia passata.

Non ci piace chiudere i pezzi perché dobbiamo farlo, non ci piace lavorare con date di scadenza.”

Inoltre, Drast ha collaborato con ARIETE, artista emergente che sta avendo un grande riscontro, in “Riposa in Pace”, brano nel quale le loro voci si sposano perfettamente, creando un’atmosfera malinconica e speciale.

“Lei è una ragazza che abbiamo scoperto in tour e ho subito voluto che venisse in studio. Il brano è nato in maniera molto naturale anche per il fatto che siamo simili caratterialmente.”

Ascolta "Riposa in pace" di ARIETE feat. Drast:

“Per salutarci, cito la vostra strofa “il futuro ci spaventa più di ogni altra cosa”: nel vostro futuro cosa vedete e cosa vi spaventa?” chiedo.

“Vediamo tanti concerti, sperando in un futuro non troppo lontano.

Vediamo nuova musica, ma solo quando ci andrà, dobbiamo dire così perché se facciamo qualcosa contro voglia siamo sicuri che non piacerà ai nostri ascoltatori, ma nemmeno a noi.

Se tra un mese ci andrà di far uscire un nuovo disco, lo faremo, noi funzioniamo così!”

Ascolta: "FUTURO"

E se in “Diploma” Kaneki e Drast cantano: “gli psicologi non curano l’ansia”, questo non vale per gli Psicologi che, con la loro musica, sono riusciti a portare qualcosa di nuovo sullo scenario, riuscendo a far sentire meno soli i loro ascoltatori e a far sì che le loro pagine di diario, trasformate in testi, siano sentite anche un po’ loro.

Ascolta ora "MILLENNIUM BUG":

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Autore:
Ilaria De Battista

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