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Focus Fabri Fibra: dal 1994 ad oggi

Le tappe principali della carriera del rapper di Senigallia, dal 1994 ad oggi.

Articolo di
Nicolò Falchi
on
03
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12
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2018

1994: come tutto è cominciato

Tutto ha inizio nel 1994.  Nell’anno della “discesa in campo” di Berlusconi, da una piccola località della costiera adriatica due ragazzi danno vita al progetto “Uomini di Mare”: sono Fibra – all’epoca Fabri Fil – e Dj Lato.

Il loro esordio discografico avviene attraverso un demo dal titolo “Dei di mare quest'el gruv (1996), seguito da “Rapimento dal vulpla”, un progetto collaterale chiamato Qustodi del Tempo, a cui si era aggiunto il rapper bolognese Shezan il Raggio.

Sono progetti in cui, nonostante il suono grezzo e un Fibra ancora molto acerbo, si comincia a intravedere uno stile personalissimo - fatto di tecnicismi e rime visionarie - del rapper di Senigallia.

«Ero un tipo chiuso, avevo pochi amici, scrivere era la cosa che mi riusciva meglio. Un amico mandò a mia insaputa una mia cassetta a un giornale e da lì cominciò tutto».

Ma è nel novembre 1999, proprio alle soglie del duemila, che Fabri Fibra e Dj Lato rilasciano una delle perle del rap nostrano: “Sindrome di Fine Millennio”.  

L’album, considerato uno dei classici della storia del rap nazionale, contiene molteplici collaborazioni che andavano a certificare la crescente importanza di Fibra all’interno del circuito dell’underground italiano, questo grazie soprattutto alla sua partecipazione in “950” di Fritz da Cat. Nel disco figurano infatti Inoki, Joe Cassano, Esa, Nesli e Word che rendono “Sindrome di Fine Millennio” un lavoro vario e piano di sfumature, in cui Fabri, attraverso tecnicismi e giochi di parole, la fa da padrone in tutte le tracce del disco. "Vorrei” – con la sua capacità di trasportarti in un’afosa e oziosa giornata qualunque estiva -  e “Verso altri lidi”, rappresentavano i primi segnali di una grandezza autoriale che avrebbe portato il rapper marchigiano al successo nazionale negli anni a venire.

Da Sindrome a “Turbe Giovanili

“Sindrome di fine millennio” è importante per un altro motivo: per il fatto di aver consegnato a Fabri l’assoluta consapevolezza di poter intraprendere un percorso da solista. Il primo passo in questa direzione avviene attraverso “Turbe Giovanili”, che esce nel 2002 prodotto da “Vibrarecords”. Il disco viene considerato il primo album ufficiale dallo stesso Fibra e usciva dopo solo un anno dal progetto “Basley Click”, che vedeva Fibra assieme a Fede dei Lyricalz e le produzioni di Fritz da Cat.

«Sfiber, ti do tutte le strumentali: io non rappo più» Neffa

Durante la lavorazione dell’album, quasi tutti i fini settimana Fibra parte da Senigallia in direzione Bologna per prendere delle strumentali. La novità più importante, infatti, è che l’album viene prodotto interamente da Neffa: ciò stava ad indicare una sorta di passaggio da testimone tra il rapper più talentuoso degli anni ’90 e quello che avrebbe dominato negli anni a seguire.

“Turbe Giovanili” è un disco intimo, a tratti cupo, in cui Fabri ci fa immergere nel suo microcosmo di provincia, costituito da tanti momenti morti, crisi relazionali e un futuro nel “mondo dei grandi” ancora ricoperto da molte incertezze.  Tuttavia era un lavoro dove, in mezzo a svariati pezzi intimi e profondi, si comincia a scorgere il Fibra più provocatorio con “Mi stai sul cazzo” e quello più sperimentale di “Dalla A alla Zeta”, che avrebbe poi trovato maggior sfogo nel capitolo successivo di “Mister Simpatia”, uscito nel 2004.

2004: L'anno della svolta.

Uscito per Vibrarecords nel 2004, “Mister Simpatia”, suona completamente diverso dal precedente “Turbe giovanili”. È infatti un lavoro crudo e spietato: l’album è un tritacarne dove Fibra non risparmia nessuno e parte all’attacco di personaggi tv, politici e ad alcuni suoi colleghi. Fa parlare soprattutto il dissing contro Tormento, che porta in seguito l’ex dei Sottotono a scrivere una canzone di risposta dal titolo “Puzza di fighetta”.

Mister Simpatia è un album unico e irripetibile nella storia del rap italiano. Fibra poco tempo fa ha confessato che la sua intenzione era arrivare in major con questo lavoro, tuttavia - sotto sotto - si legge l’incoscienza di chi era ancora abituato a rivolgersi ancora ad una nicchia, motivo per cui alcune rime – estrapolate senza contesto e analizzate da chi è privo di una certa knowledge del genere – gli hanno spesso causato diversi grattacapi che paga ancora oggi.

”Io me ne sbatto il cazzo di un lavoro in città: io spruzzo rap in vena”                                                                 

“Mister Simpatia” sin dal primo momento fa discutere nell’ambiente e impazzano le discussioni nei forum rap dell’epoca: l’album è così dirompente da riuscire a piegare i muri dell’underground e comincia a suscitare l’interesse di un bacino sempre più ampio di pubblico. I tempi sono ora maturi per andare in major.

2006, un anno strano

Il 2006 è un anno strano. L’Italia calcistica, per esempio, è prima investita dal più grande scandalo della sua storia “Calciopoli”; dopo qualche mese, però, la nazionale vince i mondiali 2006 in Germania, contro ogni pronostico. Sempre in quell’anno un giovane scrittore napoletano esce con un libro che porta alla ribalta internazionale il fenomeno della camorra: si chiama Roberto Saviano. Ma il 2006 è soprattutto l’anno di “Applausi per Fibra”.

Per l’artista marchigiano, infatti, è arrivato il momento di ricevere gli applausi e la giusta considerazione dopo gli anni a sgomitare e sputare veleno nell’underground italiano. Un anno strano, dicevamo: e infatti si punta finalmente sul rap.

Dei cambiamenti nelle gerarchie di Universal portano infatti ad una sorta di “caduta del muro di Berlino” verso il genere in Italia, il quale comincia a suscitare l’attenzione delle grandi etichette sull’onda del successo che gode ormai il rap all’estero e in considerazione del riscontro che sta ottenendo l’album “Solo un Uomo” di Mondo Marcio, uscito nel gennaio dello stesso anno.

L’album “Tradimento”, trainato da un singolo immediato e dall’incalzante beat di Big Fish, è subito un trionfo e va in rotazione in tutte le radio nazionali. A certificarne il successo è addirittura Jay-Z che, durante un live in Italia, utilizza il beat di “Applausi per Fibra” per rappare una delle sue hit.  “Tradimento” si impone dunque come l’album rap dell’anno: un successo clamoroso che, nel 2016, verrà celebrato nella riedizione dal titolo Tradimento 10 anni – Reloaded.

2007: la conferma con “Bugiardo”

La bolla di attenzione mediatica nei confronti del rap poteva finire da un momento all’altro. E, infatti, per alcuni artisti contrattualizzati nel corso del 2007, si chiudono le porte delle major.  Questo, però, non è il caso di Fibra: nel novembre 2007 esce infatti “Bugiardo”, un album che conferma l’ascesa del rapper marchigiano.  Il lavoro viene anticipato da “Questo è il nuovo singolo”, una traccia diretta e violenta, colma di riferimenti alla cronaca nera e alcuni casi di pagine buie delle storie politica italiana; per questo, ironicamente, Fibra recita nel ritornello “questo è il nuovo singolo che non passa in radio”.

A passare in radio è, invece, la traccia “In Italia”. In modo particolare, la riedizione del brano con il featuring di Gianna Nannini diventa una hit nazionale ballata e cantata in tutta la penisola che porta “Bugiardo” a bissare il successo del lavoro precedente: l’album viene certificato disco di platino e porta Fibra in tour per tutta Italia.

Da “Chi vuol essere Fabri Fibra? a “Controcultura”

Eravamo rimasti con la conferma dell’album “Bugiardo”. Tuttavia, nonostante il grande successo, l’artista marchigiano non si ferma. Il 10 Aprile 2009 esce “Chi vuol essere Fabri Fibra”, una sorta di street-album, con all’interno un DVD dove Fibra si mostra in vari momenti della sua giornata. Nel disco è presente il feat con Federico Zampaglione dei Tiromancino ed esce il video di “Speak English”, girato a Brighton, località dove Fibra aveva in passato trascorso un periodo lavorativo.

Nel 2010, anticipato dal disco “Quorum”, uscito in freedownload, esce “Controcultura”. Anche in questo lavoro ricorrono tematiche politiche e sociali, le aspre critiche verso lo start system mediatico e la consueta irriverenza del rapper di Senigallia, che comincia a sviscerare uno dei temi caldi dell’epoca: l’affaire sessuale che sta coinvolgendo Silvio Berlusconi proprio in quel periodo. In tutto questo c’è, inoltre, anche una hit radiofonica: si chiama “Tranne te”.

«Scrissi quella canzone in un appartamento tristissimo di 40 metri quadri: mi dicevo “devo venir via da qua”, ero famosissimo ma ancora vivevo in questo piccolo spazio».

“Tranne Te”, una traccia con un sound elettronico e un testo elementare, diventa un uragano radiofonico che porta il brano ad avere, ad oggi, tre dischi di platino. Della traccia verranno fatti vari remix: uno con il featuring di Marracash e Dargen D’Amico, l’altro con Redman e il rapper francese Soprano. “Tranne Te”, diventa dunque viene suonata in tutta Italia e traghetta “Controcultura” all'ennesima certificazione: arriva infatti il platino nel 2011 e il secondo nel 2014.

Un libro e un’etichetta

Il 2011 è per Fibra un anno di progetti collaterali: da un lato pubblica il suo libro “Dietrologia – I soldi non finiscono mai”, dall’altra, assieme alla sua manager Paola Zuckar, fonda la sua etichetta “Tempi Duri”. Nella nuova label entrano: Entics, Maxi B, Moreno, Rayden ma sopratutto Clementino. Con quest’ultimo, Fibra dà vita al progetto “Rap Star” con la quale esce un lavoro di 12 tracce dal titolo “Non è gratis”.

Guerra e pace

Il 2013 è l’anno di un nuovo progetto ufficiale per l’artista di Senigallia: esce infatti “Guerra e pace”, pubblicato il 5 febbraio. Il titolo rappresenta un doppio omaggio: il primo è per il famoso libro di Lev Tolstoj, il secondo è per il brano capolavoro di Neffa e Deda, contenuto in “107 Elementi”. “Guerra e pace” è un album fondato sulla dicotomia netta tra bene e male; un lavoro in chiaro scuro, dove momenti i “party” si alternano alle ombre e alle riflessioni di chi vede calare il sipario alle proprie spalle.

«Mi sono appassionato ai film in bianco e nero, al neorealismo. Ho letto “Scritti corsari di Pasolini”, ho cercato, come lui, di immaginare il futuro. Andare indietro nel tempo per poi tornare avanti. Uscire dal mio personaggio. E avvicinare i miei contrasti: male e bene, bianco e nero, guerra e pace».  

Un album che presenta alcune reminiscenze di “Turbe Giovanili”, dal momento che Fibra torna a collaborare con Neffa, ma soprattutto la presenza Al Castellana ripropone una collaborazione che in molti attendevano dopo la splendida “Come te”. Un Fibra che, in questo lavoro, lancia i primi segnali di sofferenza verso le luci della ribalta e una certa indisposizione per le dinamiche che stanno attorno al mondo discografico: ansie e insofferenze che troveranno la loro perfetta collocazione in “Squallor”.

Da “Squallor” a “Fenomeno”

Di “Squallor” si sente per la prima volta parlare all’interno di un prolungato dissing che vede Fibra e Vacca impegnati in uno scontro senza esclusione di colpi. All’interno della traccia annuncia l’album che sembra imminente.

Ma è solo un falso allarme: l’album esce dopo un anno e mezzo, all’improvviso e senza nessuna promo.

Annunciato solo con un tweet e un post facebook, Fibra, Dopo anni di grandissimi successi ed un’esposizione che lo ha nauseato, vuole testare il polso della propria fanbase che, alla fine, risponde presente garantendo a “Squallor” di arrivare al disco d’oro. Un risultato che porta l’artista di Senigallia a chiudersi in studio con maggior grinta e consapevolezza per il successivo capitolo che prende il titolo di “Fenomeno”, che esce il 7 Aprile 2018.

“Fenomeno” è infatti un lavoro più solare ma al tempo stesso complesso, capace di racchiudere l’irriverenza di “Mister Simpatia”, l’intimismo di “Turbe giovanili” e le hit radiofoniche che hanno contraddistinto il Fibra da “Tradimento” in poi.  Tracce come “Stavo pensando a te” – “Ogni giorno” e “Pamplona”, sono il ventaglio perfetto e rappresentativo della versatilità dell’artista marchigiano.

 

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Autore:
Nicolò Falchi
Autore, Copywriter, con un Master in "Storia e Comunicazione", membro della SISS. Attualmente a Barcellona.

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