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Da Kanye West a Noyz Narcos: il rap ama Stanley Kubrick

Non c'è regista più citato di Kubrick.

Articolo di
Stefano Gandelli
on
20
-
06
-
2020

Lo scrittore Truman Capote soleva dire che “il buon gusto è la morte dell’arte”. Credo che questa citazione racchiuda alla perfezione l’essenza di Kubrick, un provocatore nato, in grado di attirare dalla sua parte tanto gli appassionati di cinema quanto i più accaniti detrattori. Basti pensare che Arancia Meccanica, uno dei suoi capolavori, è stato ritirato dalle sale dopo pochi giorni in seguito a numerose minacce di morte inviate a casa del regista. Quest’anima ribelle è stata ironicamente colta sia da J. Cole nel singolo Off Deez (“Crazy like a movie by that ni**a Stanley Kubrick”), sia da Salmo, Nitro e Skits Vicious nel brano omonimo. Qui, nella traccia numero 13 del Machete Mixtape Volume 3, verremo catapultati in un mondo violento e oscuro, chiaramente ispirato ai lavori più estremi del regista.

Durante la sua carriera Stanley ha diretto tre cortometraggi e 13 film, sperimentando ogni possibile genere cinematografico: drammatico, horror, guerra, commedia, erotico e storico. Ogni film si è rivelato un successo, mettendo anche in risalto la poliedricità di questo regista unico nel suo genere.

Molto importante è anche il legame di Kubrick con la musica: ogni suo film infatti viene raccontato anche grazie alle note che lo accompagnano. La musica classica, spesso, è quella prescelta, donando dunque ad ogni film un’aura “colta” e per certi versi astratta, e forse è proprio questo uno degli elementi cardine che tanto ha attratto musicisti e rappers nel corso della storia. Altro aspetto caratteristico del suo cinema è l’attenzione dedicata al comparto “visivo”, ogni fotogramma infatti potrebbe essere preso, incorniciato ed esposto in qualche galleria d’arte.

Ripercorriamo quindi le principali tappe della sua carriera e cerchiamo insieme di scoprire come le sue opere abbiano impattato nel mondo dell’Hip Hop.

2001 ODISSEA NELLO SPAZIO (1968)

È sempre dura parlare di questa pellicola. Dopo oltre 50 anni dalla sua uscita è ancora frutto di ambiguità e dibattiti. La storia, cercando di riassumerla in poche parole, è quella di un astronauta mandato in missione verso Giove per cercare l’origine di un misterioso segnale intercettato dai satelliti. Durante il viaggio qualcosa va storto e il computer di bordo, HAL 9000, inizierà a prendere autonomamente il controllo della missione, mettendo a repentaglio la vita dell’equipaggio.

Questo film, da molti considerato uno tra i migliori nella storia del cinema, è inarrivabile, soprattutto in termini estetici. La precisione chirurgica e l’attenzione minuziosa per ogni dettaglio di Kubrick sono ampiamente riflesse in ogni scena, specialmente nella parte finale che vede la disgregazione della narrazione in favore di immagini astratte e psichedeliche. Non a caso, Kubrick con questo lavoro ha vinto nel 1969 l’Oscar per i migliori effetti speciali. Ogni sequenza nasconde uno o più significati e lo stesso finale lascia spazio a molteplici interpretazioni, permettendo ad ogni artista di viaggiare con la fantasia e di trovare il proprio e personale significato. La scena delle scimmie che venerano il nero monolito, la crudele intelligenza artificiale HAL ed il feto galleggiante nello spazio sono solo alcuni dei momenti iconici del film, fonte di inesauribile ispirazione per tutto il mondo sci-fi e per ogni tipologia di arte figurativa e musicale.

Kanye West , come ben sappiamo, è sempre stato amante dell’arte e della potenza estetica, tanto forte nelle sue copertine quanto nei suoi videoclip. Non è quindi un caso che sia stato affascinato da questa pellicola, cogliendone l’epicità e decidendo di proporne alcune sequenze durante il release party dell’album Graduation. L’obiettivo era quello di creare un’avventura spaziale per i presenti, metafora del viaggio musicale presente all’interno del disco. A giudicare dal successo di quell’album, si direbbe che la sua metafora abbia funzionato alla grande.

Illustrazione di Josh Gibson che ritrae Kanye all’interno dell’occhio di HAL 9000, il perfido computer di bordo di 2001 Odissea nello Spazio.

In 2001, tra le varie scene diventate poi storiche, quella del monolito è forse una delle più significative. Questo oscuro oggetto alieno, catapultato in mezzo ad una tribù di scimmie, permetterà alle stesse di compiere il salto evolutivo e di dar vita alla razza umana. Questa idea è stata ampiamente colta da Travis Scott che, nel videoclip di Mamacita, lo utilizza come metafora per autocelebrarsi ed eleggersi a rapper “più evoluto” della scena. E dopo gli eventi su Fortnite, come dargli torto.

Un ultimo riferimento degno di nota a questa pellicola è l’album 3001: A Laced Odissey. Un disco molto interessante dei Flatbush Zombies che si propone come colonna sonora alternativa per il film.

ARANCIA MECCANICA (1971)

In questo controverso capolavoro, Alex è un ragazzo che vive di delinquenza in un futuro distopico. Lui e i suoi amici drughi passano le giornate a rapinare e stuprare fino a quando, dopo l’ennesimo colpo, Alex viene catturato dalla polizia. Gli viene però offerta una via di fuga: sottoporsi alla Cura Ludovico in cambio di una rapida scarcerazione. Questa annienterà in lui ogni istinto sessuale e violento, portando a conseguenze disastrose una volta ritornato in libertà.

Tra tutte le opere del regista, questa è senza ombra di dubbio quella che più ha fatto discutere. I temi trattati sono molto forti, partendo dal disagio giovanile per arrivare alla repressione del pensiero libero, il tutto avvolto in un vortice di cattiverie gratuite e sessualità distorta. Questo mondo distopico, che a volte non si discosta troppo dalla triste realtà, è di conseguenza una prolifica fonte di spunti, specialmente per chi sia interessato a criticare in modo aspro e crudo la società nella quale viviamo (o, secondo alcuni, nella quale siamo intrappolati).

Uno dei più famosi rapper a citare questo classico è stato Eminem. Negli anni ’90, interessato a dissare il rapper Cage, all’epoca chiamato Clockwork, decide di posare per la copertina della rivista Stress. Si farà ritrarre vestito come Alex, con la classica bombetta, un occhio dipinto, il fidato pugnale e l’immancabile bicchiere di Latte+ (ovvero, un magico intruglio di latte e mescalina). Il rapper di Detroit inserisce anche nell’intro di Devils Night la barra "Lock your doors, drop to the floors, get your shotguns drawn—here comes another Clockwork Orange". In questo caso, la violenza del film si sposa alla perfezione con la violenza delle sue rime, rendendolo a tutti gli effetti un moderno Alex.

Eminem sulla copertina della rivista Stress

Restando negli USA, anche Usher omaggia l’Arancia nel suo video My Way, dove ne ricalca il look, seppur in modo decisamente più colorato. In questo caso però l’RnB non si fonde in modo particolarmente brillante con il film citato, creando un contrasto non del tutto piacevole e, forse, anche un po’ fuori luogo.

Nel panorama italiano invece abbiamo i romanissimi Chicoria e Noyz Narcos che, su una base di Depha Beat, raccontano della vita di strada e dei problemi giudiziari nel brano Arancia Meccanica. Il protagonista del film, non a caso, trascorrerà diverso tempo nella prigione e quello che Kubrick ci presenta è un ritratto spietato di questo luogo, dominato dalla stessa violenza che tanto viene criticata al di fuori della sue mura. Sicuramente questa ambiguità di fondo ha attratto i rapper romani che ne hanno percepito la potenza concettuale e l’hanno tramutata in musica. Interessante anche il riferimento di Noyz al “praticare un po’ di sano karashò”, ovvero esercitare la tanto amata ultraviolenza. Nel film questa si esplica con l’introduzione in case di privati cittadini, con annessi furti, pestaggi e stupri. Questa spirale di crudeltà è stata citata dal rapper anche nei brani Inferno Minorile e Karashò.

SHINING (1980)

Lo Shining, tradotto in italiano con “luccicanza”, è la capacità di comunicare telepaticamente con le altre persone. Nel film di Kubrick questa capacità permetterà a Danny di salvarsi dalla furia omicida del padre Jack Torrance, interpretato da un magistrale Jack Nicholson.

Quello che ha reso celebre la pellicola, oltre alle doti attoriali del protagonista, è l’indiscutibile senso di paura che viene trasmesso in ogni scena. L’isolamento, la follia, l’impotenza di fronte ad un’entità malvagia sono tutti elementi che non spaventano lo spettatore ma che, con il passare dei minuti, lo logorano, impaurendolo e facendolo sentire a disagio. La luccicanza, questo potere sovrannaturale che fa da collante nella pellicola, era forse posseduto anche da J.Dilla. Nell’album postumo The Shining sembra infatti essere in grado di leggere nella mente dei suoi ascoltatori e di offrire esattamente ciò che a loro piace. Nel disco sono anche presenti sample presi proprio da questo horror immortale, nascosti tra una traccia e l’altra.

Interessante anche la presenza di un album dallo stesso nome ma firmato da Violent J, una delle due metà degli Insane Clown Posse. Le tematiche del gruppo hanno sempre accinto a piene mani dal mondo orrorifico e un omaggio a Shining era inevitabile. Nella cover, il cantante omaggia l’iconica scena in cui Jack sfonda la porta del bagno con un’accetta così da poter raggiungere la spaventata moglie Wendy. Una prima versione del disco è stata rilasciata dall’artista sottoforma di copie gratuite nell’annuale raduno di Juggalo (così sono chiamati i fan degli Insane Clown Posse, n.d.r.) ma il successo tra il pubblico lo spinse a distribuirlo a livello nazionale in versione ampliata e tecnicamente migliorata.

Parlando brevemente di rap italiano, la migliore citazione a Shining va sicuramente attribuita a Caparezza. Nella traccia “Eroe” si parla di come un uomo qualunque, Luigi delle Bicocche, si faccia in quattro per essere una persona onesta e un buon padre di famiglia, in contrasto con la figura assolutamente negativa di Jack Torrance. La camera 237 cui si fa riferimento è la stanza maledetta presente nell’Overlook Hotel, il cupo albergo nel quale si svolge il film.

FULL METAL JACKET (1987)

La Guerra del Vietnam è sicuramente una delle pagine più nere della storia americana e Kubrick ha deciso di raccontarla nel modo più reale e crudele possibile. A differenza di molte altre pellicole del genere, questo film, dopo essere stato visionato dai reduci di quella stessa guerra, ha ricevuto lodi per l’estrema accuratezza nella riproduzione dei conflitti.

La fama del film però risiede nella scena di apertura, quella in cui il Sergente Hartman recita il suo esasperante discorso alle matricole, insultandole in modi decisamente creativi. Questa sequenza è stata d’ispirazione per i Linea 77 nel brano AK77, in collaborazione con Salmo. Qui vengono rievocate a modo loro tutte le scene più iconiche di Full Metal: il carismatico sergente è interpretato da Salmo mentre i frontman Dade e Nitto interpretano rispettivamente Joker e Palla di Lardo.

Sebbene le scene “in caserma” siano quelle più divertenti ed iconiche, il film comunque offre molti spunti di riflessione anche, e soprattutto, nella seconda parte. Le risate lasciano il posto alla tristezza e il conflitto diventa tutt’altro che divertente. Questa accezione più seria è stata sicuramente colta da Kirk Knight che nel suo brano “Full Metal Jacket” omaggia il film, utilizzandolo come metafora per indicare la sua attitudine combattiva e resiliente.

Full Metal Jacket / I'm StanleyKubrick / A ni**a been heartless / Don't make me prove it

https://www.youtube.com/watch?v=t_QVYBaYb90

EYES WIDE SHUT (1999)

Ultimo capolavoro di Kubrick, trae ispirazione dal romanzo Doppio sogno di Arthur Schnitzler. La storia verte attorno ad una coppia che, dopo aver attraversato una crisi coniugale, si troverà incastrata in un’oscura setta a sfondo erotico. Già il titolo, traducibile come “occhi chiusi spalancati”, ci presenta un ossimoro, ovvero l’accostamento di due parole dall’opposto significato. Quest’ambiguità riflette la natura dello stesso film ed è stata di ispirazione per un’intera generazione di rappers, grazieanche all’intensa carica erotica che accompagna ogni sequenza.

Frank Ocean era un bambino di appena 12 anni quando nelle sale di tutto il mondo venne proiettato Eyes Wide Shut. Il fascino di questa pellicola, una volta diventato adulto, lo stregò definitivamente, tanto da utilizzarne un sample nel brano Love Crimes. La voce di Nicole Kidman è ben riconoscibile nella parte finale del pezzo e il campionamento proviene dalla scena del litigio tra la giovane attrice e il marito Tom Cruise.

I'm feelin' like Stanley Kubrick, this is some visionary shit, been tryna film pleasure with my eyes wide shut.”

Questa citazione, tratta da Novocaine, dimostra ancora una volta l’amore di Ocean per il regista.

Oltre a Frank, anche Kanye ne ha tratto ispirazione per il cortometraggio del brano Runaway. Secondo James Montgomery, scrittore per MTV News, sia nella scena di apertura che durante tutta la sua durata sono presenti citazioni a Eyes Wide Shut, Shining e Barry Lyndon. Interessante anche notare la somiglianza tra la melodia al pianoforte che fa da intro alla canzone e le note di Musica Ricercata II, scritto da György Ligeti e presente nella colonna sonora del film.

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Autore:
Stefano Gandelli

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