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Come Biggie ha inventato il dissing alle persone famose

Biggie è visto come uno dei migliori rapper di sempre. Ha mostrato la sua grandezza anche e soprattutto nel dissing, inaugurando quelli alle persone famose e divenendo un maestro in quello subliminale.

Articolo di
Maria Roberta Alfano
on
28
-
08
-
2019

Il nome di Biggie, in arte The Notorius B.I.G. e Christopher George Latore Wallace al secolo, è legato piuttosto saldamente a quello di Tupac, almeno per quanto riguarda la cultura popolare nel contesto del dissing, che è una parte integrante del rap, in grado di generare un vasto interesse per gli artisti coinvolti.

Il “beef” tra Shakur e Wallance è famoso a livello globale e ha appunto creato un’eco enorme intorno alle figure dei due rapper, anche per la loro collocazione all’interno della più ampia rivalità tra East e West Coast, in corso negli anni Novanta in America.

Ma questa faida fatta di rime taglienti, dichiarazioni durante varie interviste e presunti coinvolgimenti del rapper di Brooklyn nelle sparatorie ai danni di Tupac, non rappresenta il primo passo di Biggie nell’universo del dissing.

Biggie inizia il suo percorso come rapper già da adolescente, lavora con dei collettivi e pubblica un demo auto prodotto, ma la sua carriera non spicca il volo anche per la mancanza di un contratto discografico, che arriva nel 1992.

Ma passano all’incirca altri due anni prima che il suo successo esca dalla nicchia newyorchese: ciò comincia ad avvenire grazie ad un remix della canzone di Mary J. Blige, Real Love. Nel frattempo Biggie, che è sotto contratto con la Bad Boy Records, sta registrando i brani che
costituiranno la tracklist del suo primo album in studio, Ready To Die.

Ascolta ora: Real Love

L’album uscirà nel 1994, ma verrà preceduto da tre singoli, tra cui la mega hit Juicy, e un brano promozionale, Just Playing (Dreams).


Just Playing(Dreams):

Negli anni Novanta non c’erano i mezzi di promozione e pubblicizzazione di cui dispongono ora gli artisti, e le case discografiche non potevano usare i social o Spotify per promuovere la musica dei loro pupilli ma facevano affidamento per lo più sulle radio e sulle discoteche.

Proprio a questi due scopi si producevano i single promozionali, che spesso non venivano neanche inseriti nei dischi che dovevano promuovere e che, nel caso dell’hip hop, erano destinati specialmente ai dj e ai loro spin durante le serate nei club.

Un brano promozionale quindi serviva a far conoscere un artista in vista di un progetto e doveva essere memorabile, cioè avere un beat innovativo o un testo che colpisse e usare un dissing a questo proposito era forse la mossa più furba: ecco che Biggie rilascia Just Playing
(Dreams)
, su produzione di Rashad Smith.

Ascolta ora: Just Playing

Il dissing alle persone famose

La rilevanza di Smalls nel campo del dissing è data dal fatto che il suo primo approccio ufficiale alle diss tracks a persone famose non si collochi nel mondo hip hop, ma scelga come target artisti (o meglio artiste) di un altro genere.

Just Playing (Dreams) è un brano interamente composto di un catalogo di dive dell’R&B con cui Biggie vorrebbe avere dei rapporti sessuali: la prima strofa faceva originariamente parte di un remix di What’s the 4-1-1? di Mary J. Blige, in cui Biggie aveva collaborato.

Il concetto venne poi esteso a tutto il brano, in cui l’elenco va da Mariah Carey e Whitney Houston, fino alla baby star Raven-Symoné che, all’epoca dell’uscita della canzone, aveva solo otto anni. Il produttore Dj Clark Kent, che ha lavorato diverse volte con il rapper, è stato intervistato a
proposito da MTV: è convinto che fosse proprio quella la sua grandezza, perché era in grado di far pendere gli ascoltatori dall’ascolto di ogni rima, dicendo qualcosa che nessuno prima di lui aveva detto.


Per quanto riguarda le cantanti nominate nella canzone, non sembrano averla presa molto male, a eccezione del quartetto delle Xscape, che vengono definite “those ugly-ass Xscape bitches” nella
seconda strofa: Lil’ Cease, amico di vecchia data del rapper, ha detto però che Biggie le ha incontrate tempo dopo e ha spiegato che il suo intento era giocoso, ed è forse anche per questo che Complex ha inserito il brano al secondo posto nelle “50 funniest rap songs” .

Indipendentemente dalle intenzioni dell’artista e dal fatto che Just Playing (Dreams) si possa comunque identificare come un dissing sui generis, la canzone si è oggettivamente comportata da singolo promozionale esemplare, con un testo che non solo ha colpito ma ha fatto letteralmente
scuola: il verso principale del ritornello nello specifico (“dreams of fucking an R&B bitch”) è stato ripreso da diversi artisti, tra cui spiccano 50 Cent in due canzoni, How To Rob e Touch The Sky, Nicky Minaj in Barbie Dreams, The Game in Dreams e D12 che l’ha rivisitato in maniera abbastanza bizzarra in Nasty Mind. Lil Kim, inoltre, ha rilasciato una sua versione del brano, con i cantanti R&B in versione maschile.

Il dissing subliminale


Nominare direttamente il rapper, il personaggio o chiunque altro si stia dissando funziona in modo semplice e lineare: è esplicito e ottiene un riscontro immediato nel pubblico e anche nella persona presa di mira, che nella grande maggioranza dei casi risponderà con un dissing a sua volta. Ma non è l’unica possibilità.

Fin dalla cosiddetta golden age del rap, sono esistiti i dissing subliminali, cioè dei riferimenti indiretti e privi di nomi inseriti esplicitamente nelle canzoni. Colpire qualcuno in un brano senza nominarlo può paradossalmente generare più controversie e speculazioni di quanto già non faccia il “classico” dissing, perché i fan sono i primi a sospettare il
target e a parlarne.

La nostra epoca conosce continui dissing subliminali, inseriti con maestria nei brani e costruiti in modo tale da schiacciare i tasti giusti e spingere l’avversario a rispondere; indicare una data precisa per la nascita di questo tipo di dissing è impossibile , ma secondo alcuni i primi artisti a
disseminare i loro testi di attacchi tra le righe sono stati Rakim e Big Daddy Kane che, verso la fine degli anni Ottanta, si fecero una guerra a reconditi colpi di rime.

Nel decennio successivo, poi, questa tecnica si diffuse ancora di più e, se non si può dire che Biggie abbia inventato l’arte della guerra di rime subliminali, di sicuro fu uno dei primi a combatterla con ottimi risultati.
I suoi obiettivi maggiormente sospettati sono Nas, in particolare in Kick in The Door, e ovviamente Tupac: nel caso di Who Shot Ya? Biggie ha inutilmente cercato di smentire il riferimento piuttosto diretto a Tupac, ma Long Kiss Goodnight è stato il suo vero capolavoro subliminale perché, fino alla conferma dell’amico Lil’ Cease , gli attacchi al rivale sono rimasti solo presunti e supposti dai fan.

Dopo di lui e grazie al suo esempio, diversi rapper si sono costruiti una carriera sui dissing subliminali, da Jay-Z a Drake, forse uno dei rapper contemporanei più abili a sferrare attacchi anche piuttosto potenti muovendosi tra le righe delle sue hit. Biggie è considerato uno dei migliori rapper della storia e per molti ha mostrato il suo talento anche e soprattutto nel dissing, inaugurando quello alle persone famose e divenendo un vero maestro in quello subliminale.

Anche per questo continuerà sempre a essere visto come un vero pioniere del genere.

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Autore:
Maria Roberta Alfano

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